Cominciano le prime demolizioni simbolicamente rilevanti per le note costruzioni a forma di vela nella periferia di Napoli, che versano in condizioni disperate.
Entro fine febbraio giù le Vele C e D, la gialla e la rossa, resta in piedi soltanto la Vela Celeste. Presto saranno operative a Scampia le gru per demolire alcune parti delle Vele. A Taverna del Ferro, invece, la demolizione di box auto e dell’area dei campetti sportivi inizierà la prossima settimana. Il cantiere è già pronto. Lo ha comunicato il sindaco gaetano Manfredi che non nasconde una certa soddisfazione: «finalmente otterremo un risultato storico, perché riuscire a riqualificare questi due quartieri significa veramente cambiare due pezzi importanti della città. I due progetti cammineranno in parallelo. È un impegno molto importante e, sotto alcuni aspetti, il lavoro a Scampia è ancora più grande e complicato di quello a Taverna del Ferro». (ottopagine.it)
Il progetto ReStart Scampia
Il 20 febbraio del 2020 cominciarono gli abbattimenti della vela Verde, la quarta, l’ultima andata giù finora del complesso progettato dall’architetto Francesco Di Salvo — composto da 7 edifici su un’area di 115 ettari di cui quattro finora già demoliti nel 1997, 2000, 2003 e, appunto, 2020. Il tutto rientra nel progetto ReStart Scampia di cui i principali obiettivi sono: la sostituzione dell’edilizia residenziale pubblica esistente; la previsione di incremento e opportuna integrazione di attrezzature secondarie a servizio delle unità residenziali; la necessità di definire un ridisegno complessivo dell’intero comparto in un rinnovato rapporto con le aree a verde e gli aspetti di sostenibilità ambientale e durevolezza degli edifici; la previsione di attività di interesse collettivo, centri per la formazione e l’avviamento al lavoro, la cui assenza è causa di degrado e dissoluzione del tessuto civile e comunitario.
Il progetto strategico prevede poi l’integrazione di più fonti di finanziamento per la realizzazione di un programma di interventi che prevede, oltre agli abbattimenti delle due vele e al recupero della vela Celeste, la realizzazione di 433 nuovi alloggi di tipo “nZEB” (Nearly Zero Energy Building).
L’obiettivo è promuovere la creazione di un micro-modello di economia e società sostenibile, democratica e inclusiva all’interno di questi spazi. Per raggiungere questo obiettivo, si propone di co-progettare gli spazi comuni, le attività produttive e i servizi insieme agli e alle abitanti del territorio, innescando momenti di dialogo e partecipazione per la costruzione di scenari condivisi e soluzioni in grado di generare impatti positivi e benefici per l’intera area. Durante le fasi di progettazione definitiva ed esecutiva delle opere e durante la loro realizzazione sarà data trasparenza e condivisione del processo anche mediante l’allestimento di un apposito centro di documentazione “urban center”, supportato da strumenti digitali per la comunicazione e l’interazione. Il costo complessivo degli interventi è di circa 159 milioni, soldi arrivati dal Pnrr e da fondi nazionali ed europei. (napoli.corriere.it)