È stato firmato il decreto direttoriale e il relativo contratto che rende esecutivo l’accordo tra MASE, il ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica e ATI, Associazione temporanee d’imprese, aggiudicataria per le opere di bonifica e messa in sicurezza delle “aree esterno Solvay” del Sito di Interesse Nazionale di Bussi. Il costo complessivo dell’intervento ammonta a 46 milioni di euro.
L’accordo tra il MASE e le ATI era stato già raggiuto nel 2018, ma a seguito dell’annullamento della gara disposta dai dirigenti ministeriali nel maggio del 2020, l’intervento era stato sospeso. Quest’anno, a sei anni dall’aggiudicazione del bando, possono partire le operazioni di bonifica integrale del sito, finalizzate alla sua reindustrializzazione. (ansa.it)
Il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio si esprime circa il decreto sulla bonifica di Bussi: “Accolgo con grande soddisfazione la notizia che il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica ha firmato il decreto direttoriale e il relativo contratto che rende esecutivo l’accordo per le opere di bonifica e messa in sicurezza delle “aree esterno Solvay” del Sito di Interesse Nazionale di Bussi sul Tirino. Ringrazio il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica per aver firmato il decreto. Rimane il rammarico che tutto questo poteva essere fatto nel 2019. […] Oggi finalmente il nuovo Governo prende atto di questi risultati stipulando il contratto che porterà ai lavori di bonifica dell’area”. (rete8.it)
Il sito diventa modello internazionale
La zona che verrà bonificata è composta da aree a monte del sito industriale denominate 2A e 2B, che erano tra le più inquinate dell’area, la più grande discarica di sostanze chimiche d’Italia, limitrofa al fiume Tirino. Il terreno Tremonti, situato nel Sito di Interesse Nazionale (SIN) di Bussi sul Tirino in Abruzzo, è diventato una sorta di laboratorio per sperimentare nuove tecnologie e pratiche nella bonifica ambientale. Questo progetto è una risposta concreta alle sfide poste dagli inquinanti organici persistenti (POP) nella contaminazione del suolo.
Lo United Nations Development Program (UNDP) ha lanciato un progetto in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente turco, co-finanziato sia dalla Turchia che dall’Unione Europea, con l’obiettivo di promuovere la condivisione delle migliori pratiche globali nel campo della gestione e bonifica di siti contaminati. La visita di una delegazione turca e dell’UNDP proprio a Bussi sul Trino, per studiare da vicino il suo pionieristico utilizzo della tecnologia di desorbimento termico, dà l’occasione di analizzare come l’Italia stia affrontando le sfide ambientali della bonifica dei terreni inquinati, dal momento che ne conta ben 42. La scelta di questa località è stata dettata dall’interesse tecnico suscitato dall’applicazione della tecnologia di desorbimento termico, particolarmente nell’area Nord del sito Tremonti. L’area è stata oggetto di un ampio piano di indagini sin dal 2016, con Edison alla guida dell’analisi delle sostanze presenti in superficie e nel sottosuolo. Nel 2021, Edison ha costituito Tre Monti, un’azienda specializzata nella bonifica di terreni e acque sotterranee, un esempio di successo nella gestione di casi di contaminazione da parte di industrie storiche.