Sarà fatto brillare domenica 17 dicembre il palazzo Mangeruca sulla statale 106 nel comune di Melissa Crotonese. L’intervento sarà eseguito dall’impresa Lavori Stradali Srl.
Quattrocento kg di esplosivo saranno impiegati per radere al suolo, attraverso un’implosione, lo stabile di sei piani confiscato alla criminalità organizzata, che si erge nel bel mezzo del paesaggio costiero e dei vigneti. L’ecomostro sarà distrutto attraverso micro-cariche e ciò consentirà meno disagi: per motivi di sicurezza il traffico verrà deviato per circa 30 ore, dalle ore 8 di sabato alle ore 15 del giorno successivo.
I dettagli dell’intervento
L’iniziativa e il percorso per abbattere l’ecomostro che, tra Cirò Marina e Melissa, fa ombra ad un paesaggio fatto di vigneti e mare, parte dal 2009, anno in cui l’edificio viene confiscato al presunto prestanome del “locale” di ‘ndrangheta di Cirò. “L’ecomostro di Melissa”, cosi come ormai viene definito, per decenni ha rappresentato un simbolo di degrado e abbandono, sarà finalmente demolito e al suo posto sorgerà una struttura da adibire ad area di sosta camper con reimpiego dei proventi per finalità sociali (abbattimento barriere architettoniche, sicurezza stradale, mobilità sostenibile, eventi culturali). Il progetto è finanziato con 700 mila euro e dall’Amministrazione Comunale.
Il progetto consiste nella demolizione totale dell’edificio. A seguito dell’analisi dei documenti in possesso, dei rilievi e conseguenti disegni tecnici e dopo un’attenta presa visione dei luoghi si è optato per una demolizione che tenga conto della pianificazione del cantiere, del tipo di struttura dell’edificio, della resistenza dell’edificio e dei suoi punti deboli. Il piano prevede che si faccia la messa in opera delle protezioni e si svolga il lavoro secondo una sequenza operativa specifica, per singole fasi esecutive. Importante anche la scelta delle macchine e la loro posizione, l’identificazione degli impianti e il modo di disattivarli, oltre alle problematiche inerenti la sicurezza. Le operazioni di demolizione saranno effettuate principalmente con escavatori meccanici speciali dotati di braccio lungo con altezza idonea a eseguire la demolizione in sicurezza, predisposti per lavorare in quota e attrezzati con pinze idrauliche e/o frantumatori idraulici.
Dopo la demolizione
In conformità a quanto dettato dal DM 11 ottobre 2017 “Criteri ambientali minimi per l’affidamento di servizi di progettazione e lavori per la nuova costruzione, ristrutturazione e manutenzione di edifici pubblici” si deduce che l’impatto più rilevante è rappresentato dallo smaltimento dei rifiuti. Tutti i materiali potranno essere trasportati alle pubbliche discariche o presso centri di recupero per inerti o rigenerazione di materiali edili, mentre il materiale ferroso sarà inviato alle acciaierie per il suo recupero. All’interno dell’edificio si evidenzia la presenza di rifiuti di varia natura: legno, inerti, plastica, ferro, cartongesso, rifiuti ingombranti (materassi, mobili in legno e in metallo vari, ecc.), RAEE (cavi elettrici, quadri elettrici, aspiratori, ecc.).
“Con la cancellazione definitiva di questo scarabocchio, uno dei più emblematici e brutti ecomostri della Calabria e forse di tutto il Sud Italia si contribuisce a scrivere per tutto il territorio una nuova e bella pagina di legalità e decoro”. Queste le parole del sindaco Raffaele Falbo che esprime soddisfazione per il lavoro di coordinamento, giunto finalmente al termine, tra la Prefettura di Crotone, le Forze dell’Ordine, il Comune, i Vigili del Fuoco, la Protezione Civile e l’impresa Lavori Stradali Srl.