Alle ex Cave Casarin, in centro a Mestre, sta avvenendo un test pilota di biorisanamento, con l’impiego dei funghi per la bonifica del terreno. Soggetto incaricato per la progettazione e l’esecuzione dell’intervento è Veritas, che è stata finanziata con oltre 5 milioni di euro dal Comune di Venezia per la bonifica ambientale di aree residenziali, ricreative e commerciali di proprietà pubblica, tra cui proprio le ex Cave-Casarin in viale don Sturzo a Mestre.
Più precisamente, la mycoremediation è una tecnica di bonifica biologica economica e a basso impatto ambientale grazie alla quale è possibile risanare i terreni contaminati da IPA (Idrocarburi Policiclici Aromatici). I funghi agiscono trasformando gli inquinanti in composti più semplici e bio- compatibili, di conseguenza, non essendoci assorbimento, non c’è alcun tipo di pericolo in caso di contatto o ingestione.
“In passato l’uomo ha inquinato queste aree in poco tempo – spiega l’assessore all’Ambiente Massimiliano De Martin – con questo processo si aiuta la natura ad accelerare il suo processo di ripresa. Cosa succede nel terreno? I funghi producono enzimi in grado di degradare gli IPA, mentre le piante rilasciano nel suolo sostanze che aiutano i funghi nella biodegradazione. Un esempio di come applicare scienza e tecnica a favore dell’ambiente”.
Il processo di mycoremediation è sperimentale per valutarne gli effetti e le capacità rispetto alla dimensione temporale, che è una variabile da considerare in base alla tipologia di intervento successivo. Dal punto di vista emissivo, potrebbe fornire prestazioni migliorative rispetto ad altre soluzioni, oltre a favorire il recupero del suolo trattato.