Uno studio di Nomisma in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e Comieco mette in luce gli effetti del PNRR sul settore cartario: 70 progetti, aumento della capacità di trattamento di oltre 700.000 tonnellate, riduzione del divario tra Nord e Sud, aumento del tasso di occupazione del 3,5% annuo fino al 2026.
Potenziamento e riammodernamento dell’impiantistica esistente, incremento della capacità di trattamento dei rifiuti cellulosici con conseguenti benefici per l’ambiente, il territorio e l’occupazione italiana: saranno questi i principali risultati dei 70 progetti della filiera cartaria finanziati dal PNRR. I vantaggi, al centro di uno studio promosso da Comieco – Consorzio Nazionale per il Recupero e il Riciclo degli imballaggi cellulosici – e Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e realizzato da Nomisma sono stati presentati oggi alla Camera dei Deputati alla presenza di rappresentanti istituzionali e del mondo dell’impresa.
I Progetti: implementazione delle strutture impiantistiche per una rinnovata capacità di riciclo
Sono oltre 128 i milioni di euro che, grazie al PNRR, si aggiungeranno agli investimenti previsti dalla filiera cartaria, per un totale di oltre 466 milioni di euro, con un notevole apporto in termini di ammodernamento e implementazione di nuove strutture. È previsto infatti il finanziamento di 46 progetti relativi ad impianti di trattamento dei rifiuti cartacei (22 nuovi e 24 progetti di miglioramento e ampliamento); 22 progetti di miglioramento e ampliamento delle cartiere (2 nuovi impianti e 20 progetti di miglioramento e ampliamento); 2 nuovi progetti per il trattamento finale degli scarti pulper.
I progetti sono suddivisi tra 25 strutture nel Nord Italia, 18 nel Centro e 27 nel Sud Italia con l’obiettivo di ridurre il divario infrastrutturale fra il Nord e il Centro-Sud del Paese, aree più indietro sul fronte della raccolta differenziata e del riciclo. Grazie agli investimenti sugli impianti di trattamento dei rifiuti cartacei, lo studio stima un incremento della capacità di trattamento della filiera di oltre 700.000 tonnellate di carta e cartone che sommato all’aumento della capacità produttiva delle cartiere consentirà di migliorare la qualità della carta recuperata e gestire maggiori volumi di raccolta differenziata che i Comuni italiani possono ancora raccogliere.
“Le proposte di progettualità presentate dalla filiera della carta e del cartone hanno ricevuto un punteggio molto elevato sotto il profilo dell’innovazione tecnologica”, commenta Laura D’Aprile, Capo Dipartimento Sviluppo Sostenibile del MASE. “Attraverso i progetti presentati e ammessi a finanziamento, la maggior parte nel Centro-Sud del Paese, sono stati implementati in modo significativo la simbiosi industriale e i distretti circolari, in linea con gli obiettivi del PNRR. Le progettualità della filiera sono pertanto pienamente rispondenti ai criteri europei del Piano d’azione sull’economia circolare”.
Dal consumo interno all’indotto, i benefici economici e occupazionali
“Uno sviluppo che, oltre ad apportare benefici territoriali e ambientali grazie a una maggiore efficienza energetica e conseguente diminuzione di emissioni di CO2, produrrà vantaggi economici creando le condizioni anche per aumentare i posti di lavoro” – commenta Giulio Santagata, Senior Advisor di Nomisma. – “Tenendo conto che tra 2013 e 2021 l’occupazione delle cartiere e degli impianti di trattamento dei rifiuti cartacei è aumentata del 2,5% l’anno, grazie agli investimenti PNRR il tasso si attesterà al 3,5% fino al 2026”.
“Il Pnrr rappresenta una spinta importante per la competitività del Paese: dalla ricerca emerge come la capacità di investimento delle imprese coinvolte sarà incrementata del 21% all’anno per i prossimi dieci anni.” commenta Alberto Marchi, Presidente di Comieco.
“L’analisi di Nomisma conferma che i progetti per carta e cartone possono essere un volano per incrementare ulteriormente la raccolta differenziata di carta e cartone in Italia: si stima che finiscano in discarica ancora circa 830 mila tonnellate, 440 mila delle quali al Sud. Se venissero intercettate, il nostro Paese potrebbe superare in anticipo l’obiettivo UE dell’85% di tasso di riciclo degli imballaggi cellulosici fissato al 2030”, spiega Carlo Montalbetti, Direttore Generale di Comieco.
“Grazie alla virtuosa sinergia tra risorse pubbliche e investimenti privati si gettano le basi per operare ancor meglio nel settore cartario: si raccoglierà e riciclerà di più, si creerà occupazione e si eviterà il conferimento in discarica, realizzando in anticipo gli obiettivi di riciclo degli imballaggi cellulosici, attraverso una adeguata e innovativa impiantistica localizzata su tutto il territorio nazionale. Questa è l’economia circolare che vogliamo, in grado di produrre benefici ambientali, economici e sociali.” conclude l’on. Mauro Rotelli, Presidente VIII Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera dei Deputati.