Con le iniziative Ambarabà Ricicloclò e RiciClick, il Consorzio RICREA incoraggia i ragazzi delle scuole in Italia e nel mondo a essere il vero motore del cambiamento.
RICREA, il Consorzio Nazionale senza scopo di lucro per il Recupero e il Riciclo degli Imballaggi in Acciaio che fa parte del sistema CONAI, continua a investire sui giovani con i progetti di educazione ambientale Ambarabà Ricicloclò e RiciClick, di cui sono stati annunciati i vincitori. Patrocinati dal Ministero della Transizione Ecologica, i progetti sono rivolti agli alunni delle scuole elementari e medie presenti su tutto il territorio nazionale. Inoltre, grazie alla collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, sono stati coinvolti anche gli studenti delle scuole italiane all’estero. Le due iniziative sono state incluse nel piano RiGenerazione Scuola del Ministero dell’Istruzione.
“Ambarabà Ricicloclò e RiciClick sono progetti importanti che, quest’anno, hanno coinvolto circa 3.500 alunni in Italia e nel mondo – commenta Roccandrea Iascone, responsabile comunicazione di RICREA -. Grazie al prezioso supporto degli insegnanti, ci permettono di raccontare ai bambini e ai ragazzi l’importanza della corretta raccolta differenziata degli imballaggi in acciaio, come scatolette, bombolette, barattoli, lattine, fusti e tappi a corona. In modo efficace e divertente, spieghiamo che l’acciaio è un metallo che si ricicla al 100% e all’infinito, per rinascere sotto nuove forme”.
Ambarabà Ricicloclò e RiciClick stimolano la creatività attraverso parole e immagini. Il primo, promosso dalla rivista Andersen, ha invitato i bambini delle scuole primarie a cimentarsi con la compilazione di un vero e proprio vocabolario dell’acciaio, il “riciclario”, mettendosi alla prova con neologismi e definizioni, lemmi ed esempi pratici di parole e azioni virtuose per parlare in modo divertente e originale dell’importanza del riciclo degli imballaggi in acciaio. “RiciClick” è invece un contest fotografico dedicato ai ragazzi delle scuole medie, in cui viene richiesto di scattare una foto con l’app “RiciClick” attinente al tema “MI RIFIUTO!”, sfruttando l’utilizzo dell’immancabile e amato smartphone, e di accompagnare l’immagine con un testo esplicativo.
“L’educazione ambientale è tema del nostro tempo e parte ormai essenziale dell’istruzione degli studenti – commenta Marco Maria Cerbo, Capo del Sistema della Formazione Italiana nel Mondo – Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale –. Questi progetti educativi ci consentono di promuovere, nella rete delle scuole italiane all’estero, una riflessione che integra le buone pratiche ambientali, parte dell’identità culturale, con lo studio della lingua italiana e delle sue dimensioni creative e ludiche”.
Tre le scuole italiane all’estero sono state premiate ex aequo per Ambarabà Ricicloclò: la pluriclasse della Scuola Primaria e dell’Infanzia Italiana di Smirne in Turchia, la classe IV della Scuola Italiana di Gedda in Arabia Saudita e la classe III A – sezione italiana della Grundschule am Kohlenbach di Friburgo, in Germania.
Per l’Italia, ha ottenuto il primo posto la classe IV B della Scuola Primaria Pietro Scuderi di Linguaglossa (CT), seguita dalla classe III B della Scuola Primaria Fornace Fagioli di Osimo (AN) al secondo posto e dalla classe III B della Scuola Primaria Pirazzini di Faenza (RA) al terzo posto.
Per l’edizione appena conclusa di RiciClick, il podio è tutto al femminile: sono infatti tre alunne ad essersi aggiudicate i premi del concorso fotografico, con i loro scatti votati dalla giuria come i più originali e coerenti con il tema del contest. Al primo posto si è classificata Marta Tignino della classe 1F dell’Istituto Comprensivo Enzo Drago di Messina con la fotografia “Infinitamente acciaio!”, al secondo posto Alice Masala della classe 1H dell’Istituto Comprensivo Statale Santa Caterina di Cagliari con “Si ricicla col cuore” e al terzo posto Sofia Gei della classe 1E dell’Istituto Comprensivo Pergine 2 di Pergine Valsugana (TN) con “Il passaggio del riciclo”.