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Il caro energia mette a rischio gli impianti di riciclo

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Unirima: le imprese del riciclo della carta chiedono price cap e aumento degli stoccaggi

“L’aumento dei prezzi dell’energia, con il costo medio per Kwh dell’elettricità che dagli 0,158 euro del settembre 2021 che ha raggiunto gli 0,637 euro di oggi, è diventato insostenibile e sta determinando una grave crisi economica con il rischio che molte aziende del riciclo della carta, a breve, si vedranno costrette a ridurre sensibilmente il proprio ciclo produttivo anche a causa del blocco dei settori industriali a valle del nostro”.

Unirima, Unione nazionale imprese raccolta, recupero, riciclo e commercio dei maceri, chiede al governo di intensificare le verifiche su eventuali speculazioni, di introdurre un price cap sul prezzo dell’energia e di scollegare il valore delle rinnovabili dal gas, nonché di adottare misure temporanee volte ad incrementare le capacità di stoccaggio degli impianti. La situazione che si sta determinando potrebbe portare a una crisi ambientale, legata alla forte riduzione della capacità di trattamento degli impianti e alla conseguente ripercussione sull’attività di raccolta e trasporto e riciclo dei rifiuti.

“La decisione del settore cartario, a valle del nostro, di fermo delle attività a causa del costo dell’energia sta comportando incrementi degli stoccaggi degli impianti con quantità al limite di quelle autorizzate, per questo, a breve, potrebbero essere necessarie, in deroga agli atti autorizzativi rilasciati ai sensi del D.lgs. 152/06, misure urgenti volte ad incrementate la capacità di stoccaggio”. Tale situazione e la chiusura delle attività economiche che ricevono la materia prima “carta da macero” prodotta dagli impianti di recupero/riciclo carta, ha determinato il crollo del valore delle materie prime secondarie con i prezzi di agosto che si sono praticamente dimezzati rispetto a quelli del mese precedente, mettendo ulteriormente sotto pressione la tenuta del sistema.

Così un settore centrale nel processo della rivoluzione verde e della transizione ecologica, considerata attività essenziali durante l’emergenza covid, e che secondo le previsioni del Pnrr dovrebbero passare anche attraverso un Piano nazionale per la gestione dei rifiuti, in questa difficile fase, chiede al governo ed agli organi preposti un intervento immediato. Sicuramente le esportazioni, unico sbocco per evitare un corto circuito nella filiera di un comparto virtuoso sono fondamentali per l’intero settore.

L’evoluzione negli anni dei sistemi di valorizzazione delle raccolte differenziate di carta e cartone e la capacità degli operatori del comparto della carta da macero di trovare destinazione al surplus di carta rispetto al fabbisogno interno, hanno infatti permesso al Paese già nel 2020 di superare con dieci anni di anticipo l’obiettivo europeo 2030 dell’85% nel riciclo degli imballaggi cellulosici, permettendo al contempo l’incremento delle raccolte differenziate e contribuendo in modo sostanziale agli obiettivi di riciclo complessivi del nostro Paese.