Sì a nucleare e gas nella tassonomia europea: il Parlamento europeo ha approvato il documento della Commissione sulle fonti di energia considerate green. Greenpeace ha già annunciato un’azione legale e con lei molti
Adottato il 9 marzo 2022, contestato il 14 giugno e rimesso in discussione nell’assemblea plenaria di oggi, l’atto delegato sulla tassonomia ottiene il via libera per mancata opposizione. Per respingerlo serviva infatti una maggioranza di 353 deputati. Invece, sui 639 presenti, si sono registrati 278 voti favorevoli all’approvazione – nella forma proposta della Commissione – e soltanto 328 voti contrari; 33 gli astenuti che hanno determinato l’approvazione.
Manca ancora un ultimo appuntamento. La Commissione, infatti, ha proposto di classificare alcune attività relative al gas fossile e all’energia nucleare come transitorie e in grado di contribuire alla mitigazione dei cambiamenti climatici. In assenza di obiezioni entro l’11 luglio 2022 da parte del Consiglio europeo, l’atto delegato sulla tassonomia entrerà in vigore e si applicherà a decorrere dall’1 gennaio 2023.
Il documento approvato apre la strada a nuovi possibili finanziamenti per il gas e per il nucleare. Secondo la Commissione (a cui si aggiunge anche il Parlamento) possono sostituire i combustibili fossili con maggiori emissioni di gas a effetto serra, come il carbone, nel raggiungimento degli obiettivi climatici. L’inclusione di gas e nucleare, tuttavia, è limitata nel tempo e dipende da condizioni specifiche e requisiti di trasparenza. Non tutte, ma solo alcune attività del gas e del nucleare sono coperte.
Come specificato dall’atto delegato, le attività legate al nucleare permesse sono:
- Tecnologie avanzate a ciclo chiuso del carburante (“Generazione IV”) per incentivare la ricerca e l’innovazione nelle tecnologie future in termini di standard di sicurezza e riduzione al minimo dei rifiuti (questa non ha clausola di decadenza);
- I nuovi progetti di centrali nucleari per la produzione di energia, che utilizzeranno le migliori tecnologie esistenti disponibili (“Generazione III+”), saranno riconosciuti fino al 2045 (data di approvazione del permesso di costruzione);
- Le modifiche e gli ammodernamenti degli impianti nucleari esistenti ai fini della durata della vita, saranno riconosciuti fino al 2040 (data di approvazione da parte dell’autorità competente)
Per quanto riguarda le attività legate al gas, saranno permessi:
- Produzione di elettricità da combustibili fossili gassosi
- Cogenerazione ad alto rendimento di calore/freddo ed elettricità da combustibili fossili gassosi
- Produzione di calore/freddo da combustibili fossili gassosi in un efficiente sistema di teleriscaldamento e teleraffrescamento.
Inoltre, ciascuna attività relativa al gas deve soddisfare delle soglie di emissione.
Condizioni e limitazioni che non bastano, secondo gli ambiestalisti. Greenpeace ha già annunciato che intraprenderà un’azione legale contro la Commissione europea per l’inclusione di gas fossile ed energia nucleare nell’elenco dell’Ue degli investimenti ritenuti sostenibili. In Italia prosegue l’azione dell’associazione A Sud, che ha promosso una campagna legale contro lo Stato italiano, intitolata Giudizio Universale, accusandolo di inazione nei confronti della crisi climatica in corso.