Home Ambiente Bandi per l’economia circolare: 4.114 domande, il 45% dal Sud

Bandi per l’economia circolare: 4.114 domande, il 45% dal Sud

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Sono 4.114 le domande di finanziamento per la realizzazione di nuovi impianti per il trattamento e il riciclo dei rifiuti, o per l’ammodernamento di quelli esistenti, arrivate alla chiusura dei bandi per l’economia circolare finanziati dal Ministero per la Transizione Ecologica per un valore complessivo di oltre 12 miliardi. Un traguardo importante che coincide con l’avvio del Programma nazionale per la gestione dei rifiuti (PNGR), una delle riforme incluse nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).

La proroga di un mese decisa dal MiTE per favorire una maggiore partecipazione delle aziende e delle Pubbliche amministrazioni del Sud ha dato i suoi frutti. Viene infatti dal Sud il 45% delle domande di finanziamento: 1.860 in totale per 4,6 miliardi. Dal Nord sono arrivate 1.474 domande (36%), per complessivi 4,4 miliardi di euro, dal Centro 780 domande (19%) il cui valore complessivo ammonta a 3,3 miliardi di euro.

“È una adesione che rende raggiungibile l’obiettivo che ci siamo dati con il PNRR, quello cioè di dotare tutto il Paese di una rete omogenea di impianti di trattamento e riciclo dei rifiuti, colmando il divario esistente tra Nord e Centro Sud”, ha detto Vannia Gava, sottosegretario alla Transizione ecologica., spiegando che “oggi quasi il 70% degli impianti di trattamento e recupero energetico sono localizzati nelle regioni settentrionali, i rifiuti di importanti regioni del Mezzogiorno vengono trasferiti in impianti localizzati in altre aree con gravi conseguenze economiche e sull’ambiente. L’applicazione del nuovo Piano nazionale per la gestione dei rifiuti eliminerà le inefficienze e le diseconomie, trasformerà veramente i rifiuti da problema e risorsa.

Con questi progetti diamo attuazione a un’altra tappa del PNRR, mettiamo a terra finanziamenti senza precedenti nella storia recente, che potranno finalmente dare all’Italia una gestione più efficiente dell’economia circolare. Anche le regioni e le aree del Paese che sono in affanno nella gestione dei rifiuti potranno finalmente dotarsi di impianti moderni ed efficienti”.

Il presidente ISPRA, Laporta, ha evidenziato che il PNGR è “uno strumento strategico di indirizzo per le regioni e le province autonome nella pianificazione della gestione dei rifiuti, è stato predisposto con il contributo delle regioni, delle due province autonome, dell’ISPRA, dell’Associazione nazionale dei comuni italiani, del Ministero dello Sviluppo economico e dell’Autorità di Regolazione per energia Reti e Ambiente”.

Circa il ruolo delle amministrazioni territoriali, il sottosegretario Gava, ricordando che “l’Europa ha fissato al 2035 il 10% dei rifiuti in discarica”, ha tenuto a rimarcare come sia “necessario arrivare ad una autonomia di impianti a livello regionale e territoriale e bloccare il turismo dei rifiuti da una regione all’altra. Avere una risorsa impiantistica vuol dire anche non avere circolazione su gomma e ulteriore inquinamento”.