L’impianto, che aiuta a ridurre l’impronta ecologica del cliente di 18.000 tonnellate di CO2 in dieci anni, è alimentato a Gas Naturale Liquido per ovviare alla mancanza di rete di distribuzione di gas metano
A San Candido, nota località turistica estiva e invernale nelle Dolomiti, si trova uno degli stabilimenti produttivi di Grandi Salumifici Italiani, tra i maggiori player internazionali nella salumeria di qualità. È un ambiente montano splendido, ma la posizione geografica comporta, per uno stabilimento industriale che deve competere sul mercato internazionale, alcune criticità. Si tratta infatti di una zona isolata, non collegata alla rete del gas metano con importanti vincoli paesaggistici, acustici e di emissioni.
L’adozione di un impianto di cogenerazione, contrattualizzato con E.ON in modalità ESCo, ha permesso di risolvere le criticità tecniche e burocratiche, garantendo al cliente benefici ambientale e risparmi economici significativi sulla spesa energetica. Con la cogenerazione in modalità ESCo, infatti, la proprietà dell’impianto e tutti gli oneri legati ai processi autorizzativi, alla progettazione e alla conduzione dell’impianto sono a carico dell’operatore energetico, legato al cliente da un contratto di servizio pluriennale per la fornitura dell’energia elettrica e termica prodotta dall’impianto. Nessun onere economico o tecnico a carico del cliente, che libera risorse preziose che possono essere dedicate al suo core business, senza alcuna preoccupazione sul fronte energetico.
Le sfide di un impianto di cogenerazione in alta montagna
Numerose le sfide affrontate in questo caso: dall’alimentazione dell’impianto, per ovviare alla mancanza della rete di distribuzione di gas metano, alla messa a punto di una particolare procedura di riattivazione in caso di blackout della rete elettrica.
L’impianto, che ha un motore da 1,5 MW, è alimentato a GNL – Gas Naturale Liquido -, combustibile a basso impatto ambientale, con emissioni nulle di particolato e basse emissioni di anidride carbonica CO2, chedeve conservato a -160 °C e a una pressione di 2,5 bar. Per questo motivo è stato necessario realizzare un serbatoio da 90 m cubi in grado di garantire autonomia energetica con una pianificazione di approvvigionamento di cinque carichi in due settimane.
La centrale termica dell’impianto è costituita da due caldaie a GNL e da una caldaia Bifuel (GNL + gasolio), che interviene in caso di emergenza. È presente, inoltre, una caldaia a recupero che usa i fumi in uscita del motore per la produzione di 820 kg/ore di vapore a 10 bar per il processo produttivo. Interessante da un punto di vista di efficienza del sistema lo sfruttamento di un circuito di acqua calda a 40° per vaporizzare il GNL, trasformandolo dallo stato liquido a -160° allo stato gassoso a +20°. Un ulteriore efficientamento nasce dal fatto che l’energia frigorifera che nel processo di rigassificazione andrebbe dispersa è recuperata raffreddando acqua di processo utilizzata per alimentare le centrali frigorifere. In questo modo si producono circa 600 MW/anno di energia.
È stata anche prevista una particolare procedura di riattivazione dell’impianto in caso di interruzioni di rete. Nel corso del 2022 verrà infatti installato un gruppo elettrogeno da 80 kW che, in caso di emergenza, oltre ad alimentare le funzioni ausiliarie del motore e i quadri elettrici dello stabilimento farà ripartire la caldaia Bifuel a GNL, se sarà disponibile in forma vaporizzata, oppure a gasolio per il tempo necessario a vaporizzare il GNL tramite il circuito di acqua calda. In questo modo inizia la produzione di energia termica per lo stabilimento e si rende disponibile il calore per la vaporizzazione del GNL e la ripartenza dell’impianto a pieno regime.
I vantaggi della partnership
Il contratto con E.ON prevede la fornitura per dieci anni dell’energia elettrica e termica prodotti dall’impianto, il cui funzionamento è previsto 7.000 ore in un anno, producendo 9,5 GWh/anno di energia elettrica e 13,3 GWh/anno di energia termica, di cui 8,8GWh prodotta dal motore e 4,5 GWh delle caldaie. La nuova centrale copre complessivamente il 60% delle esigenze di energia elettrica e il 100% delle esigenze di energia termica dello stabilimento. Da un punto di vista ambientale porterà alla riduzione di 1.800 tonnellate di CO2/anno, aiutando a ridurre l’impronta ecologica del cliente di 18.000 tonnellate di CO2 in tutta la durata contrattuale, dieci anni, pari a quella assorbita da 26.561 alberi durante la loro vita utile.
Il nuovo impianto è stato inserito nel locale dove era presente la vecchia centrale, opportunamente modificato e adeguato alle più recenti normative antiincendio. Per garantire operatività allo stabilimento durante i lavori è stata messa a punto una procedura di back-up termico con una caldaia temporanea per garantire la continuità di fornitura. Il tutto all’interno del contratto ESCo, in base al quale E.ON si è presa carico di tutte le attività operative e autorizzative legate alla costruzione dell’impianto, liberando il cliente da tutti gli oneri tecnici ed economici ad esso collegati.