A leggere il verbale della riunione sulla bonifica dell’area industriale di Crotone, tenutasi lo scorso 12 ottobre a Roma, presso la sede del ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio, non c’è da stare tranquilli, soprattutto quando il verbalizzante scrive: “Non potendo escludere che nei terreni dell’area esistono materiali (meta silicati e altro), più o meno superficiali, che possono comportare esposizioni non trascurabili dal punto di vista della radioprotezione dei lavoratori e della popolazione … la società incaricata dovrà effettuare una valutazione preventiva dell’impatto radiologico”.
La radioattività potrebbe essere presente anche a livello superficiale e a mettere nero su bianco questa volta è il ministero dell’Ambiente. Un altro passaggio del verbale chiede “al Comune di Crotone territorialmente competente di individuare il soggetto titolare dell’area dove nel corso del sopralluogo effettuato in data 28 aprile 2010 è stata accertata la presenza diffusa di ciottoli azzurrini, che si ipotizzano essere meta-silicati derivanti dalle attività del forno fosforo, simili a materiali che comunemente si rinvengono sulla spiaggia antistante la discarica Farina-Trappeto”.
I veleni sono presenti oltre ai siti che hanno ospitato le storiche industrie della città. Sono presenti in terreni il cui proprietario non è stato ancora identificato e sono soprattutto presenti sulla spiaggia della discarica denominata “la passeggiata degli innamorati”. Le domande che vengono spontanee sono due: il terreno del privato è utilizzato per la produzione agroalimentare? In quale quantità sono finiti a mare i ciottoli “azzurrini” (non sono caramelle o cioccolatini) presenti sulla spiaggia di Farina-Trappeto? Le risposte vanno date in tempi celeri, perché a Crotone non passa giorno senza che vi siano nuovi casi di cancro. Col tempo la casistica investe anche i più piccoli.
Ha ragione, quindi, il commissario straordinario delegato del sito di interesse nazionale, Elisabetta Belli, quando interviene nell’incontro del 12 ottobre scorso per chiedere di fare presto per avviare e completare la bonifica di Crotone. L’altra questione trattata nella riunione romana è stata quella relativa al “conferimento in discarica a servizio della bonifica delle discariche a mare di proprietà Syndial”. Ci sono due correnti di pensiero su come realizzare l’intervento di bonifica: intervenire nei siti, inertizzare, restituire le aree bonificate per diversi utilizzi e portare in discarica solo il necessario; bonificare e trasportare in discarica tutto. La prima ipotesi non prevede la costruzione di nuove discariche, ma l’eventuale utilizzo di quella di Columbra, già esistente e comunque destinata all’abbancamento di veleni; la seconda, invece, ipotizza la costruzione di una nuova discarica (Giammiglione) e, quindi, l’impiego di camion per trasportare quello che viene prelevato. Magari non sarà così, ma la seconda ipotesi fa pensare alla necessità di realizzare business.
La Regione Calabria, presente a Roma con l’assessore all’Ambiente, Antonella Rizzo, ha detto di essere contraria all’ipotesi di nuove discariche a Giammiglione aggiungendo che “a fine anno sarà emanato un nuovo piano regionale dei rifiuti, che prevede una politica di discariche zero”. Secondo la rappresentante della Regione la proposta da condividere c’è già ed è contenuta nel progetto preliminare presentato da Syldial. Sempre nel verbale viene riportato il parere del sindaco di Crotone, Ugo Pugliese, che “si dichiara disponibile alla condivisione della proposta, fermo restando la necessità di acquisire la documentazione per la necessaria valutazione tecnica”. A quell’incontro a Roma Regione e Comune di Crotone erano sulla stessa lunghezza d’onda.