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Costruire insieme la filiera italiana del decommissioning nucleare

Ieri a Vercelli il workshop tecnico promosso da Sogin e Confindustria. Presentate alle aziende locali le opportunità di sviluppo legate allo smantellamento dei siti nucleari piemontesi di Trino, Saluggia e Bosco Marengo

Giorgio Cottura, Presidente di Confindustria Vercelli Valsesia e Luca Desiata, Amministratore Delegato di Sogin

“La chiusura del ciclo nucleare: le opportunità per la filiera italiana”. Questo è il tema del workshop tecnico che si è svolto oggi a Vercelli, organizzato da Sogin insieme a Confindustria Vercelli-Valsesia e rivolto al mondo imprenditoriale. Obiettivo comune dell’iniziativa: illustrare le opportunità che possono aprirsi per le aziende locali con lo smantellamento (decommissioning)dei tre siti nucleari piemontesi, la centrale di Trino e gli impianti Eurex di Saluggia e FN di Bosco Marengo.

Quello di oggi a Vercelli è uno degli appuntamenti promossi da Sogin nei territori dove sta portando avanti lo smantellamento degli impianti nucleari.Un percorso,avviato lo scorso 8 marzo in Confindustria a Roma,che mira a favorire la sinergia fra Sogin, organizzazioni imprenditoriali e tessuto industriale per creare una filiera italiana legata alla chiusura del ciclo nucleare, un settore rilevante per il Paese e in graduale espansione all’estero. Sogin contribuisce così alla crescita delle realtà territoriali, garantendo dialogo, trasparenza e partecipazione.

All’evento sono intervenuti, fra gli altri, Giorgio Cottura, Presidente di Confindustria Vercelli Valsesia,e Luca Desiata, Amministratore Delegato di Sogin.

Durante il workshop Sogin ha presentato il piano e la strategia della committenza, ma anche il nuovo sistema di qualificazione dei fornitori, asset strategici per garantire performance in crescita, massima sicurezza e sostenibilità ambientale in tutte le fasi degli interventi di decommissioning.
Il piano della committenza raccoglie le informazioni principali sulle procedure di gara programmate da Sogin. Nel piano per il 2017 sono previste gare per un valore complessivo di 290 milioni di euro, di cui il 75% per le attività negli otto siti nucleari in smantellamento.

Il processo di qualificazione di Sogin consente di definire un elenco di imprese con elevati standard di qualità da invitare ai singoli iter di gara. Di recente è stato revisionato nei criteri e nelle procedure per l’iscrizione, semplificando il processo di qualifica e ponendo le basi per rafforzare nel tempo la filiera del settore.

Le principali novità per le imprese riguardano: la semplificazione delle modalità di iscrizione, l’ampliamento delle categorie merceologiche, la riduzione del contributo economico per la qualificazione, la maggiore attenzione alle aziende con meno di 3 anni di vita, oltre alla validità illimitata e su tutto il territorio nazionale della qualifica.

Durante il workshop è emerso come il rinnovato sistema di qualificazione possa da un lato garantire standard qualitativi più elevati e dall’altro accrescere la capacità competitiva del Sistema Paese.

L’evento si è concluso con uno spazio dedicato allo “Sportello per l’assistenza alla qualificazione degli operatori economici locali”, servizio attivato da Sogin lo scorso anno per offrire supporto alle aziende del territorio interessate a qualificarsi.