È attivo il bando da 16,6 milioni di euro destinato alla bonifica di aree inquinate in Sicilia. L’avviso consentirà di intervenire sui numerosi siti censiti all’interno del Piano regionale delle bonifiche, classificati secondo un diverso ordine di pericolosità. Il governo Musumeci intende così mettere in sicurezza le centinaia di vecchie discariche dismesse e le aree a rischio. Siti che per decenni hanno rappresentato uno scempio ambientale oltre che un pericolo per la salute dei cittadini.
I contributi finanziari
Il bando è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale e si ha tempo fino a metà marzo per presentare l’istanza. Il provvedimento è stato redatto dal dipartimento Acque e rifiuti e a firma del dirigente generale Calogero Foti. I contributi finanziari in conto capitale alle pubbliche amministrazioni arrivano fino al 100% dei costi totali ammissibili dell’operazione. Le somme saranno stanziate in due diverse finestre e rientrano all’interno del Po Fesr 2014/2020 (Azione 6.2.1 “Bonifica di aree inquinate secondo le priorità previste dal Piano regionale di bonifica”).
Annunciato un anno fa, per una cifra di poco maggiore, l’intervento è inquadrato nell’ambito del maxi finanziamento dal 150 milioni di euro previsto dal programma di accordo tra Regione Sicilia e Ministero dell’Ambiente. Nello stesso ambito rientra lo stanziamento del 2019 per la bonifica di tre grandi siti: l’ex discarica di Acqua dei corsari a Palermo; le ex discariche di Campofranco (Enna); la discarica di contrada Nunziatella-San Silvestro a Troina (Enna).
Ammissibilità e valutazione
Il bando dell’assessorato regionale all’Energia, guidato da Alberto Pierobon, stabilisce che saranno ammessi a finanziamento i progetti di “messa in sicurezza permanente”, “bonifica” e “ripristino ambientale”.
Nel rispetto del principio “chi inquina paga”, non sono ammissibili operazioni su “aree produttive” e su discariche private. Tra i criteri oggettivi di valutazione ci sono: la riduzione dei rischi per i cittadini; il grado di pericolosità degli inquinanti presenti sui siti da bonificare; la presenza di un Piano di riutilizzo o tutela dell’area oggetto di bonifica.
Dismissione delle vecchie discariche
In tema siti inquinati, nel novembre scorso, è partita l’ultima fase per la chiusura definitiva delle 511 vecchie discariche sparse per la Sicilia. La delibera approvata dal governo Musumeci, su proposta dell’assessore Pierobon, prevede che la Regione anticipi i tempi per arrivare alla soluzione del problema.
La convenzione stipulata con l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia e il dipartimento di Ingegneria civile, edile e ambientale dell’Università La Sapienza di Roma, ha permesso di avviare l’analisi di rischio dei siti. Entro il prossimo autunno, le discariche ritenute sicure (si stima qualche decina) potranno essere cancellate dall’elenco. Per gli altri siti bisognerà intervenire con lavori di messa in sicurezza, sulla base delle priorità evidenziate dalle analisi.