Stadler ha raggiunto un importante traguardo con la produzione del separatore balistico numero 1000. La macchina è stata acquistata da Vaersa, un’azienda spagnola che si occupa di gestione rifiuti e bonifica nella regione di Valencia. Il separatore balistico STT5000_6_1 è stato consegnato lo scorso 28 settembre all’impianto di selezione imballaggi leggeri Vaersa a Castellón ed è attualmente in piena attività.
Stadler è riuscita ad aggiudicarsi la gara pubblica di Vaersa per la fornitura di separatori balistici. Noelia Almiñana, responsabile del dipartimento di gestione rifiuti di Vaersa ha dichiarato: “Siamo felici di lavorare con Stadler. Conoscevamo già la loro ottima reputazione e sapevamo che si tratta di un marchio di riferimento nel settore della selezione dei rifiuti“.
Luis Sánchez, di Stadler Selecciona SLU ha spiegato: “La domanda di separatori balistici nel mercato spagnolo è cresciuta molto velocemente, spinta dall’automazione degli impianti di riciclaggio, che hanno anche aumentato significativamente la loro capacità. Senza i separatori balistici sarebbe molto difficile raggiungere i nuovi obiettivi, per questo oggi più del 75% degli impianti di riciclaggio in Spagna si affidano a queste macchine. Stadler è pioniere di questa tecnologia, costantemente migliorata nel corso degli anni. Ecco perché aziende come Vaersa scelgono i nostri separatori balistici. L’STT5000_6_1 si adatta perfettamente all’impianto di selezione di Castellón e offre numerosi vantaggi oltre a costi di manutenzione notevolmente bassi”.
Separatori balistici pionieristici e partnership durature
Leader mondiale nel mercato dei separatori balistici, Stadler è stata pioniera di questa soluzione altamente efficiente ed economica. Lo sviluppo è iniziato nei primi anni ’90 e le prime quattro unità STT2000 sono state consegnate nel 1992 a Fischer per il suo impianto di selezione a Ravensburg, in Germania.
“Oggi i nostri separatori balistici sono molto efficaci ed estremamente durevoli, ma le prime fasi dello sviluppo non sono state facili”, spiega Willi Stadler, CEO del gruppo Stadler. “All’epoca era molto difficile costruire una macchina abbastanza robusta da sopportare le sfide del settore dei rifiuti. Non avevamo un albero sviluppato appositamente, così ne abbiamo preso uno dal settore agricolo ma, non essendo stato progettato per l’uso con i rifiuti, non si è rivelato così resistente come avremmo voluto”.
Hans Fuchs, che all’epoca era direttore di stabilimento alla Fischer, è rimasto impressionato dall’approccio di Stadler alla risoluzione del problema: “All’inizio abbiamo avuto qualche problema perché l’albero non era stato progettato specificamente per l’utilizzo coi rifiuti. All’epoca Stadler era un’impresa pioniera nel campo della raccolta differenziata dei rifiuti e il lavoro pionieristico è sempre difficile. È comprensibile che ci voglia un certo tempo per risolvere tutti i problemi che si presentano, cosa che poi Stadler ha fatto perfettamente”.
In effetti, il team della Fischer era talmente soddisfatto che ha acquistato altre due macchine per il suo impianto di selezione a Villingen-Schwenningen. E’ stato l’inizio di un rapporto duraturo con Stadler, che continua tuttora. Fischer è stata successivamente acquisita da Remondis, che rimane un cliente fedele.
“Oggi i separatori balistici Stadler sono prefetti e svolgono in modo eccellente il loro lavoro”, ha detto Fuchs, ora in forza presso Remondis. “La nostra macchina dal 2012 ha registrato molte più ore di funzionamento di quanto garantito da Stadler e gli alberi funzionano ancora perfettamente e non hanno mai dovuto essere sostituiti”.
Le ragioni di un rapporto così forte e duraturo risiedono anche nella qualità dell’assistenza e della consulenza che Stadler ha fornito nel corso degli anni: “Durante le numerose ristrutturazioni e ottimizzazioni del nostro impianto di selezione della carta, Stadler è stata al nostro fianco prestandoci aiuto e consulenza”, spiega Fuchs. “Hanno sempre trovato la soluzione migliore per rendere la linea ancora più efficiente. Anche il servizio di manutenzione e ricambi è sempre molto buono. Negli anni 2000 abbiamo iniziato a sviluppare insieme a Stadler un sistema per le ispezioni dell’impianto per evitare danni e problemi durante i periodi più complessi (come Natale o Pasqua). Grazie a questo, non abbiamo mai avuto periodi di inattività né riparazioni importanti”.
Il primo separatore balistico con il 100% di componenti Stadler
Nel 1996 Stadler ha lanciato il suo primo separatore balistico con un albero sviluppato internamente e componenti originali al 100%. La macchina è stata acquistata da Böhme, in Germania.
Stefan Böhme, CEO di Böhme, afferma: “Nel nostro primo impianto di selezione per imballaggi leggeri, i due separatori balistici Stadler operanti in parallelo hanno sempre svolto il compito principale della classificazione dei materiali dopo il vaglio rotante, che all’epoca era ancora molto semplice. Il separatore balistico era, e rimane ancora oggi, l’unico dispositivo meccanico in grado di separare contemporaneamente ed efficientemente tre diverse frazioni di imballaggi leggeri”. I separatori balistici Stadler svolgono un ruolo importante nell’impianto di selezione dell’azienda tedesca: “Nel nostro impianto separiamo in modo efficiente materiale 2D e 3D e materiale fine. Per eliminare il materiale 2D e separarlo dalla frazione di pellicola plastica da selezionare manualmente in seguito, abbiamo utilizzato il supporto ad aria. Un grande vantaggio per la qualità complessiva della cernita è anche l’eccellente distribuzione del materiale che il separatore balistico crea per le unità successive”.
Anche per Böhme, Stadler si distingue non solo per la qualità dei suoi prodotti ma, cosa molto importante, per la sua capacità di aiutare l’attività di Böhme ad evolversi e a crescere per soddisfare la mutevole domanda del settore nel tempo: “Stadler dispone di prodotti eccellenti, di un alto livello di competenza nella progettazione e, non da ultimo, di una grande esperienza nella realizzazione di impianti di grandi dimensioni o di conversioni. Apprezzo in particolare il rispetto dei tempi e il know-how con cui sono stati realizzati gli impianti. I team fanno un uso mirato della loro esperienza e anche il rapporto con il responsabile del progetto non lascia nulla a desiderare. Anche il servizio ricambi è rapido ed affidabile: anche per i componenti più vecchi si trova sempre una soluzione”.
Innovazione continua che anticipa le esigenze dei clienti
Stadler è costantemente alla ricerca di modi per migliorare le prestazioni e l’efficienza delle sue macchine. Nel 2000 ha introdotto due importanti innovazioni: il telaio inclinabile brevettato, che ha eliminato la necessità di inclinare l’intera macchina e di regolare i nastri trasportatori, e le pale con griglia di vagliatura.
Nel 2002, Stadler ha ampliato la sua offerta di separatori balistici STT2000 con un nuovo modello sviluppato appositamente per la separazione di carta e cartone, con le sue pale a Z brevettate. Nello stesso anno, individuata una nuova esigenza di mercato, ha lanciato l’STT5000 per materiali pesanti, come RSU e rifiuti industriali. Questa macchina era dotata di un albero progettato per resistere ai rifiuti umidi e di pale extra robuste per la lavorazione di flussi di materiali pesanti.
Più recentemente, Stadler ha identificato una nuova domanda per la lavorazione di materiali extra pesanti, un settore del riciclo in rapida crescita a causa delle preoccupazioni ambientali e della pressione per il riutilizzo dei materiali. Per rispondere a questa esigenza, ha sviluppato l’STT6000 specificamente per la selezione dei rifiuti da costruzione e demolizione, per l’estrazione in discarica e persino per i rifiuti solidi urbani con grandi impurità.
Il vice-responsabile Ricerca e Sviluppo di Stadler, Christian Nordmann, sottolinea i vantaggi chiave della macchina: “Non c’è bisogno di pre-selezionare o pre-sminuzzare il materiale in ingresso. Inoltre, a differenza dei vagli rotanti, che separano il materiale solo in due frazioni, l’uscita a tre frazioni dell’STT6000 consente di rimuovere facilmente le impurità, poiché sono ancora nella loro dimensione originale”.
I separatori balistici Stadler sono estremamente flessibili e possono essere adattati per soddisfare requisiti molto specifici. Ad esempio, l’azienda ha progettato separatori balistici con meno pale per adattarsi ai piccoli spazi disponibili negli impianti di selezione del Giappone. Ha anche creato macchine con pale più lunghe per soddisfare esigenze molto particolari. Può anche assemblare fino a tre moduli di separatori balistici uno sopra l’altro o in serie per ottenere migliori frazioni.
Un successo internazionale
I separatori balistici Stadler sono riconosciuti a livello internazionale e operano nei mercati di tutto il mondo, con più di 770 unità vendute in Europa, circa 70 macchine in Nord America, più di 80 in Asia, 60 in Australia e oltre 20 in America Latina.
Per ulteriori informazioni: www.w-stadler.de/en/index