Parte finalmente – e questa volta pare davvero – la demolizione dell’ex ospedale di Prato “Misericordia e Dolce”. A 2 anni e 8 mesi dal bando di gara, dopo innumerevoli ricorsi sui tavoli del Tar e del Consiglio di Stato, il cantiere è stato ufficialmente consegnato dalla Asl Toscana Centro alla Daf Demolizioni di Milano, prima in graduatoria con un ribasso del 39,54% rispetto alla base d’asta, che a breve inizierà i lavori.
Superato il primo lungo contenzioso con la Del Debbio spa, seconda classificata, il mese scorso il Tar ha respinto anche la richiesta di sospensiva di affidamento presentata dalla Rad service di Gubbio, terza in gara. L’ufficio legale dell’Asl ha ritenuto quest’ultimo pronunciamento più che sufficiente a convocare la Daf, senza aspettare l’eventuale ricorso al Consiglio di Stato. È stato il responsabile Asl del procedimento, l’ingegner Luca Gavazzi, a consegnare il cantiere ai tecnici dell’azienda, nel corso di un sopralluogo alla struttura.
I lavori costeranno circa 3,5 milioni di euro e saranno abbattuti 170.000 metri cubi di volumi, per lasciare spazio al Parco centrale di Prato. La nuova porta di ingresso al centro storico prevede uno specchio d’acqua su cui si rifletteranno le antiche mura e un auditorium con ristorante che avrà per tetto un grande giardino pensile.
Gli step della demolizione
L’azienda si è impegnata a ridurre i giorni di lavorazione rispetto ai 336 previsti dal bando. Avrà quindi circa nove mesi di tempo per demolire i tre blocchi principali del complesso ospedaliero costruito tra gli anni Sessanta e Ottanta. Tempistica che impone un cantiere in opera dal lunedì al venerdì in orario 7-17 e forse qualche fine settimana per stare nei tempi. A pieno regime saranno impegnati tra i 30 e i 40 operai .
L’abbattimento avverrà secondo step prestabiliti e con metodo selettivo per la gestione dei vari tipi di rifiuti. “Stiamo facendo dei saggi strutturali per preparare il piano di dettaglio delle demolizioni che presenteremo nel giro di una settimana – ha spiegato a Tv Prato il geometra Massimiliano Donzelli, direttore tecnico del cantiere per Daf – Presumibilmente gli abbattimenti inizieranno con i corpi di fabbrica più bassi la settimana del 7 settembre”.
Un cantiere imponente
Il cantiere sfrutterà l’accesso da via Cavour e sarà imponente, soprattutto per la movimentazione di detriti e macerie verso le aree adibite a discarica. Per questo l’Asl ha richiesto alcuni accorgimenti: la frequente umidificazione, l’utilizzo di un cannone nebulizzatore, la presenza di barriere antipolvere con teli sostenuti da autogru, una stazione di lavaggio ruote all’uscita del cantiere e ancora barriere e teloni per “proteggere” le abitazioni circostanti dagli effetti del vento sui cumuli di macerie. Saranno installati tre punti di misurazione delle polveri, centraline di rilevamento del rumore – per il quale la Daf presenterà inevitabilmente una richiesta di deroga – e una stazione di monitoraggio delle vibrazioni.
Sarà usata la maxi-pinza demolitrice da 1100 quintali, già scesa in campo ai tempi della prima aggiudicazione, bloccata durante i contenziosi legali e spostata a Milano, dove ha avuto il tempo di demolire una centrale elettrica. “È una pinza dotata di un braccio meccanico di 42 metri, in grado di raggiungere i piani più alti dell’ex ospedale, e di un sistema di nebulizzatori in punta per l’abbattimento delle polveri” spiega Donzelli.
Recupero detriti e bonifica amianto
Altrettanto se non più importante della demolizione sarà la selezione del materiale da avviare a recupero e dell’amianto da smaltire. Solo nel rivestimento isolante dei tubi del riscaldamento sono stati rilevati oltre 3 chilometri di eternit. Detriti e macerie saranno trasportati in discarica, si stima, da oltre cento mezzi pesanti al giorno.