La riunione del Tavolo della trasparenza nucleare, svoltasi il 26 gennaio in Regione su convocazione dell’assessore all’Ambiente, Alberto Valmaggia, ha consentito di fare il punto sull’avanzamento delle attività di disattivazione dei tre impianti di Trino, Saluggia e Bosco Marengo.
I rappresentanti di Sogin, la società di Stato che si occupa del decommissioning degli impianti nucleari e della gestione dei rifiuti radioattivi, hanno comunicato agli esponenti di Arpa, Ispra, Prefettura di Vercelli, enti locali interessati, associazioni di tutela ambientale e di categoria che nell’Eurex di Saluggia sono terminati i lavori di realizzazione del deposito temporaneo D2 e della nuova cabina elettrica, si è in attesa delle relative licenze d’esercizio, è in corso la costruzione del complesso Cemex, comprensivo del deposito temporaneo D3, per il quale sono iniziati i lavori di realizzazione del solaio della struttura a piano campagna.
Nella centrale Fermi di Trino non saranno costruiti nuovi depositi temporanei ma solo adeguati quelli esistenti, grazie alla conclusione con tre anni di anticipo della supercompattazione del primo lotto di oltre 1000 fusti radioattivi, che ha ridotto il loro volume di 2,5 volte. Inoltre, è stata completata la rimozione dei sistemi e degli apparati elettrici non più in uso all’interno del RadWaste Disposal, lavoro propedeutico alla realizzazione dell’Impianto di trattamento delle resine esaurite mediante ossidazione ad umido. Per accelerare le prossime attività finalizzate allo smantellamento dell’isola nucleare è terminata la rimozione dell’amianto dalla testa del vessel, è stata conclusa la progettazione esecutiva dello smantellamento del sistema primario, è stato adeguato il Mock-Up del processo di trattamento delle resine a scambio ionico e si sono concluse in modo positivo le prove di messa a punto del processo. Sono in corso le verifiche di fattibilità per demolire la sala macchine e l’edificio additivazione chimica.
L’FN di Bosco Marengo sarà il primo impianto nucleare italiano nel quale terminerà il decommissioning. Sogin prevede infatti per quest’anno il raggiungimento del “brown field”: le strutture sono smantellate e i rifiuti radioattivi condizionati sono stoccati nel deposito temporaneo del sito, pronti per essere trasferiti al deposito nazionale. Nel sito è stato autorizzato lo svolgimento delle operazioni di supercompattazione e cementazione di circa 900 fusti di rifiuti radioattivi presso un operatore terzo, che saranno quindi stoccati nel locale B106 nel quale sono state avviate le attività per adeguarlo a deposito temporaneo.
Le presentazioni illustrate dalla Sogin, dall’Arpa e dall’Ispra nel corso dei lavori del tavolo saranno pubblicate prossimamente sul sito della Regione.
(fonte: regione.piemonte.it)