Nasce oggi Eni Rewind, il nuovo nome di Syndial, la società ambientale di Eni. Il nuovo nome è l’acronimo di Remediation & Waste Into Development, vale a dire bonifiche, gestione rifiuti e acque come opportunità di sviluppo, e significa “riavvolgere il tempo”, perché rendere riutilizzabili e valorizzare nuovamente le risorse ambientali è l’obiettivo principale dei progetti di bonifica, ma anche delle nuove tecnologie per lo sviluppo dell’economia circolare.
Nel 2003 Enichem, conferite le attività produttive all’allora Polimeri Europa, fu ridenominata Syndial con il mandato di gestire le demolizioni degli stabilimenti e la bonifica dei siti, in gran parte “ereditati” negli anni ’80 e ’90 nell’ambito di piani di salvataggio industriale di altre società, periodo in cui Eni era ancora un Ente di Stato.
Oggi Eni Rewind si occupa delle bonifiche di tutti gli impianti e gli stabilimenti di Eni in Italia, dall’upstream alla raffinazione, dalla chimica alla logistica e alle stazioni di servizio, gestisce lo smaltimento e il recupero dei rifiuti industriali e dal 2018 è attiva anche all’estero.
Il modello operativo di Eni Rewind è incentrato sull’integrazione delle competenze, sulla ricerca scientifica, sulla rigenerazione delle risorse recuperabili e sul rapporto costruttivo con le comunità.
La società gestisce costi ambientali per oltre 800 milioni di euro all’anno, con più di 200 cantieri e oltre 1000 persone.
Dal 2018 Eni Rewind è impegnata nella valorizzazione dei rifiuti organici con importanti progetti di investimento che consentiranno di applicare la tecnologia proprietaria Eni Waste to Fuel su grande scala per trasformare la FORSU in energia e acqua.